In questi ultimi anni la detrazione per la ristrutturazione ha riscosso molto successo. Chi vuole migliorare la propria casa, ma teme di spendere una cifra oltre le sue possibilità, può richiedere uno degli incentivi messi a disposizione. Continua a leggere per apprendere importanti informazioni.
Quali sono i costi della ristrutturazione
Vorresti avere un’indicazione di quali sono i costi reali e al netto delle detrazioni per la ristrutturazione della tua casa? Nella tabella che segue trovi questa indicazione rispetto alla detrazione Bonus ristrutturazioni che poi analizzeremo, e ad altre detrazioni (sisma bonus, Bonus facciate, Ecobonus ecc..). Per ora è un’informazione di base poiché sappiamo che ci sono anche altri tipi di meccanismi fiscali per pagare di meno le ristrutturazioni.
Lavori NO incentivi fiscali | Costo medio |
Rifacimento facciate | 65 – 260 € mᒾ |
Intervento antisismico | 120 – 330 € mᒾ |
Interventi per interni | 100 – 600 € mᒾ |
Panelli solari (fotovoltaico) | 5000 – 10000 € |
Rifacimento infissi | 200 – 500 € mᒾ |
Detrazione % incentivi fiscali | % sconto fiscale |
Rifacimento facciate | 90% |
Intervento antisismico | 50% |
Interventi per interni | 50% – 65% |
Panelli solari (fotovoltaico). | 50% – 85% |
Rifacimento infissi | 110% |
È facile capire il costo di un intervento di ristrutturazione applicando la percentuale di detrazione. Queste sono indicazioni semplici, bisogna poi conoscere a chi spettano. L’aiuto di uno o più esperti in preventivi edili fa al caso tuo.
La semplicità di richiedere le offerte delle aziende esperte è n vantaggio di tempo e di conoscenza. Abbassare di molto il costo finale, anche oltre il 50%, è un dato di fatto a patto che ci sia l’esperto a guidarti.
Come funziona la detrazione 50% Irpef per la ristrutturazione?
La detrazione per ristrutturazioni classica, che dura da più di un decennio, è senz’altro quella dell’IRPEF (Imposta sul reddito delle persone fisiche). Si possono detrarre spese di ristrutturazione sostenute per il 50% fino ad un limite massimo di 48.000 euro. La detrazione viene ripartita in 10 rate annuali. Questa è solo una delle tante, il panorama delle detrazioni per lavori edili è molto ampio e ne puoi avere una chiara suddivisione in incentivi ristrutturazioni.
Detrazione fiscale per la ristrutturazione – come fare
Le spese per la ristrutturazione si possono detrarre aderendo alla procedura semplificata che consiste nell’indicare in dichiarazione dei redditi i dati catastali dell’immobile avendo cura di mantenere ben archiviati tutti i documenti che comprovano l’erogazione delle spese pagate tramite bonifico bancario o postale. L’incentivo può essere revocato se non si rispettano queste semplici norme e anche in caso non venga rispettata la sicurezza in cantiere. Fino a qualche anno fa in più c’era la dichiarazione di inizio lavori all’Agenzia delle Entrate. Questa procedura riguarda, lo abbiamo già detto, lo sconto fiscale del 50% in detrazione all’IRPEF.
Chi può essere il beneficiario della detrazione?
L’adesione all’incentivo fiscale riguarda i contribuenti che sono già assoggettati all’IRPEF. La richiesta alla detrazione per i lavori di ristrutturazione, è riferita non solo ai residenti in Italia ma anche ai non residenti. Per quanto riguarda la figura che ne fa richiesta, può essere effettuata da:
- proprietari dell’immobile;
- locatari
- comodatari
- oppure chi gode di un diritto di usufrutto di un’abitazione.
Si può generalizzare dicendo che chi sostieni le spese della ristrutturazione ed è intestatario delle fatture e dei relativi bonifici, potrà usufruire della detrazione. Per saperne di più e rimanere aggiornati su variazioni che riguardano l’approvazione delle leggi di bilancio, è bene consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate.
Quali sono le spese che si possono detrarre col Bonus ristrutturazione?
Le spese che possono essere detratte per eseguire i lavori di ristrutturazione possono essere diretti oppure collegati. Sono diretti quelli inerenti la lavorazione nel vero senso del termine sono invece collegate tutte le spese che servono a eseguire i lavori e sono:
- tutte le spese per la progettazione e le relative prestazioni professionali collegate;
- le spese per prestazioni professionali richieste che riguardano la tipologia di intervento;
- le spese per l’acquisto dei materiali
- il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti;
- le spese riguardanti le perizie e i sopralluoghi necessari;
- l’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le denunzie di inizio lavori;
- la messa in regola dell’edificio;
- l’acquisto di materiali.
Tutte queste spese incidono di parecchio sul costo finale, fino a concorrere con il tetto di 96.000 €. In fin dei conti ristrutturare non è più per pochi.
Quali sono gli interventi inclusi della detrazione?
Si contemplano nelle detrazioni tutti i lavori di ristrutturazione individuabili nella:
- manutenzione ordinaria;
- manutenzione straordinaria;
- restauro e risanamento conservativo.
Per la manutenzione ordinaria, si parla di interventi che riguardano le parti comuni degli edifici residenziali, come le facciate. Nella manutenzione ordanria rientrano anche la sostituzione degli infissi, costruzione scale interne, installazione di rampe di scale di sicurezza o di ascensori ed altre ancora. Le spese detraibili per gli interventi di manutenzione straordinaria sono quelli che eliminano le barriere architettoniche oppure che mettono al riparo dai furti e aggressioni in casa, le misure antisismiche , di cui parleremo tra poco e le spese che permettono di passare di classe energetica come avviene con l’installazione di un cappotto termico o di impianti fotovoltaici. Nel caso di danni causati da calamità naturali, si possono detrarre le spese per il ripristino dell’immobile anche qualora non rientrassero nelle categorie di cui sopra.
Quali sono le detrazioni per l’adozione di misure antisismiche?
Il cosiddetto Sismabonus è stato prorogato al 31 dicembre 2024. Fai attenzione alla percentuale di detraibilità perché dal 110% si passerà gradualmente al 65% nel 2025. Si può usufruire del 110% fino al 31 dicembre 2023. I lavori antisismici riguardano la struttura dell’edificio. L’immobile deve trovarsi nelle zone geografiche riconosciute a rischio sismico. Queste sono quattro e la sola zona 4 è esclusa dal Sismabonus. Il tetto di spesa massimo è di 96000 € da ripartire in cinque annualità da scalare dalle tasse (IRPEF, IRES). Nel Sismabonus ordinario si parte di base dal 50% di detrazione che diventa del 70% quando i lavori riducono il rischio sismico e si accede ad una classe di rischio inferiore. Se il salto è di due classi di rischio la detrazione arriva all’80%. In tutti e due i casi c’è un riconoscimento aggiuntivo del 5% qualora gli interventi edili riguardano le parti comuni dell’edificio condominiale. Il Super Sismabonus al 110% in pratica ha assorbito le condizioni previste per il Sismabonus ordinario. Fai riferimento al Decreto Rilancio, convertito nella legge 77/2020, e alla legge di bilancio 2022, per tutto il 2022, 2023, 2024 e 2025. Qualora ci fossero dei lavori edili per edifici non previsti nel Super Sismabonus, si cadrebbe comunque nel Sismabonus ordinario.
Richiedi e confronta più preventivi per risparmiare
Le informazioni che hai appreso ti permettono di passare allo step successivo: richiedere più preventivi alle imprese edili specializzate.
Con gli sconti e le detrazioni puoi finalmente iniziare il tuo progetto di ristrutturazione della casa.