Quanti gradi avere in casa quando si ha un riscaldamento a pavimento è una domanda legittima specie in questi periodi. Il riscaldamento radiante è un sistema efficiente e confortevole per riscaldare gli ambienti domestici. Tuttavia, per ottenere il massimo del comfort e dell’efficienza energetica, è importante impostare la temperatura dell’acqua di mandata nel modo corretto.
Va da sé che la temperatura ambientale considerata ideale in casa oscilla tra i 20 e i 22 gradi celsius. Ciascuno di noi però percepisce la temperatura in modo diverso. Inoltre l’umidità contribuisce a ampliare o diminuire la sensazione di caldo/freddo sulla pelle.
In questo articolo esploreremo i range di temperatura raccomandati dalle normative UNI EN ISO 7730 e UNI 1264-4 per il riscaldamento a pavimento e forniremo alcuni consigli su come ottimizzare la temperatura per ottenere un ambiente confortevole e risparmiare sui costi energetici.
Range di temperatura raccomandato dalla normativa UNI EN ISO 7730
La normativa UNI EN ISO 7730 fornisce una guida per il comfort termico negli ambienti interni ed è particolarmente utile per il riscaldamento a pavimento. Secondo questa normativa, la temperatura del pavimento dovrebbe essere mantenuta compresa tra 19°C e 29°C. Questo range di temperatura dovrebbe essere mantenuto per garantire che il pavimento non sia troppo freddo o troppo caldo per gli utenti.
Ogni stanza della casa ha una sezione calpestabile e una di perimetro. Le due zone sono diverse per cui è plausibile che al tatto la temperatura debba essere al massimo di 29° ma nel perimetro possa essere superiore.
Una domanda che viene spontanea riguarda la temperatura dell’acqua di mandata dalla caldaia. A quanti gradi bisogna impostare l’acqua di mandata dalla caldaia? A questo riguardo leggiamo il paragrafo successivo.
Qual è la temperatura ideale dell’acqua nel riscaldamento a pavimento?
Il successo del pavimento radiante è dovuto in parte all’impostazione della temperatura dell’acqua di mandata nelle tubature che scorrono sotto i pavimenti. Questi sistemi vengono regolati a bassa temperatura dell’acqua poiché per erogare il calore ottimale basterà impostare la caldaia in un range tra 30° e 35°C, molto più bassa rispetto ai 60-80°C richiesti dai sistemi di riscaldamento tradizionali.
Per quanto riguarda il bagno, la temperatura dell’acqua deve essere regolata in modo da evitare scottature. La UNI EN ISO 7730 raccomanda una temperatura massima dell’acqua di 43 gradi Celsius per evitare eventuali lesioni.
Tutto ciò trova una semplice spiegazione. Nei sistemi di riscaldamento convenzionali, i singoli elementi (termosifoni o radiatori) tendono a concentrare il calore vicino alla fonte di emissione, richiedendo temperature elevate per raggiungere anche le zone più lontane della stanza. Nel caso dei sistemi radianti, è il pavimento a diventare un’unica grande superficie radiante. In questo modo, è possibile distribuire il calore in modo uniforme e evitare la stratificazione del calore verso l’alto.
Grazie alla massa radiante e alla sua capacità di distribuzione, è anche possibile impostare il termostato a una temperatura più bassa rispetto a quella desiderata, poiché la temperatura percepita sarà superiore a quella impostata. Ad esempio, se si desidera una temperatura di 20°C nell’ambiente, sarà sufficiente impostarne 19° al termostato.
Range di temperatura raccomandato dalla normativa UNI 1264-4
La normativa UNI 1264-4 fornisce linee guida per il riscaldamento a pavimento e raccomanda di mantenere una temperatura compresa tra 22°C e 28°C per le superfici radianti. Questo range di temperatura dovrebbe essere mantenuto per garantire un comfort termico ottimale negli ambienti interni.
Bisogna fare sempre delle considerazioni personali e locali e il range indica proprio questo tipo di atteggiamento. Tutto ciò significa che quando è stato impiantato il riscaldamento a pavimento occorre avere il tempo necessario per adattarsi e regolare la temperatura facendo variazioni di un grado per volta.
Come ottimizzare la temperatura del riscaldamento a pavimento
Per ottenere il massimo del comfort e dell’efficienza energetica, è importante regolare la temperatura dell’acqua nel sistema di riscaldamento a pavimento in base alle esigenze degli spazi interni e alle condizioni ambientali esterne.
Ad esempio, in inverno potrebbe essere necessario aumentare la temperatura del pavimento per compensare la temperatura più fredda all’esterno. Allo stesso modo, in estate potrebbe essere necessario abbassare la temperatura del pavimento per evitare di surriscaldare gli ambienti interni.
È importante valutare l’impatto della temperatura esterna sulla temperatura interna e regolare la temperatura delle superfici radianti di conseguenza per garantire un ambiente confortevole negli spazi interni. In questo modo, è possibile ottimizzare l’efficienza energetica e risparmiare sula bolletta.
Chi ha deciso di avere un sistema radiante dal pavimento per scaldare casa deve tenere anche conto del grado di dispersione del calore nell’ambiente. I sistemi di coibentazione fanno lavorare meglio il riscaldamento a pavimento. Il tetto e le finestre possono nascondere ponti termici che rendono vano il lavoro del pavimento termico.
Oltre a ciò occorre fare delle valutazioni sui materiali utilizzati per il riscaldamento a pavimento.
Impatto delle tipologie dei materiali usati per il pavimento termico
La temperatura dell’acqua nel sistema di riscaldamento a pavimento può variare a seconda dei materiali utilizzati. Ad esempio, i sistemi di riscaldamento a pavimento a bassa temperatura utilizzano materiali con una bassa conducibilità termica. Si usa il gesso o la schiuma di poliuretano, che consentono di mantenere una bassa temperatura dell’acqua. Questo tipo di sistema di riscaldamento è più efficiente dal punto di vista energetico e garantisce un comfort termico adeguato. Per contro ha una minore capacità di riscaldamento rispetto ai sistemi di riscaldamento a pavimento ad alta temperatura.
D’altra parte, i sistemi di riscaldamento a pavimento ad alta temperatura utilizzano materiali con una elevata conducibilità termica. Si usa l’alluminio o il rame, che consentono di mantenere una temperatura dell’acqua più elevata. Questo tipo di sistema di riscaldamento ha una maggiore capacità di riscaldamento, ma è meno efficiente dal punto di vista energetico e richiede una maggiore attenzione per evitare di causare sensazioni di fastidio o dolore agli utenti.
In generale, per stabilire la temperatura dell’acqua nel sistema di riscaldamento a pavimento, è importante considerare non solo i materiali utilizzati, ma anche le condizioni climatiche, la tipologia dell’edificio, le esigenze di comfort termico e le necessità energetiche. In ogni caso, è fondamentale rispettare i range di temperatura raccomandati dalle normative UNI EN ISO 7730 e UNI 1264-4 per garantire un comfort termico adeguato e minimizzare i rischi di lesioni.
Influisce la temperatura dell’acqua sui consumi dell’impianto?
La risposta è sì. Un sistema radiante può offrire un risparmio fino al 30% rispetto a un sistema tradizionale. La sua caratteristica principale, che lo distingue dagli altri sistemi, è l’elevata inerzia termica, ovvero la capacità di trattenere il calore nel tempo. Ecco perché è importante evitare frequenti variazioni di temperatura, preferendo piccole modifiche in aumento o in diminuzione al termostato invece di accensioni e spegnimenti continui. Per massimizzare il risparmio ed avere un impianto performante, è fondamentale associare i pannelli radianti a un generatore di calore efficiente, come le pompe di calore.